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Acquaforte
Tecnica di incisione calcografica (calcografia) così chiamata dall’antico nome dell’acido nitrico (acqua forte) utilizzato come mordente sulla matrice, costituita da una lastra di metallo.
Il procedimento è il seguente: sulla lastra, levigata e preparata con un sottile strato di vernice annerita con nerofumo (affumicatura), si disegna con una punta di acciaio che toglie la vernice nei punti desiderati. La lastra viene poi immersa nell’acido (bagno di morsura), che penetra nei punti dove la vernice è stata asportata, incidendo così il metallo. La profondità dell’incisione è in rapporto con il tempo di immersione della lastra nell’acido. Dopo il lavaggio, la lastra è pronta per la stampa.
Questo metodo, come quello all’acquatinta, viene chiamato "indiretto" perché il disegno non viene inciso direttamente sulla lastra, così come invece avviene per l’incisione al bulino e alla puntasecca.
Seguaci della tecnica dell'acquaforte: Dürer, Van Dyck, Rembrandt.