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Arte astratta
Dopo il cubismo, gli artisti prendono coscienza che è possibile dipingere ciò che non ha un rapporto evidente con la realtà. L'arte astratta permette al pittore di render conto di un’idea o di un’impressione: l’espressione pittorica non fa più allora riferimento alla realtà. I pittori propongono riflessioni sulle strutture, le forme e i colori, e abbandonano la pittura figurativa.
In essa il soggetto si limita a suggerire valori cromatici, lineari, volumetrici, compositivi e si identifica con la qualità della pittura, in quanto in detto tipo d’arte il soggetto stesso non appare essenziale e l’artista si vale soltanto degli elementi sopra citati per esprimere la propria concezione. Elementi d’arte astratta, già reperibili sin nell’arte primitiva; sono oggi riconoscibili in quasi tutti i fenomeni estetici più recenti. L’avvento della fotografia ha forse contribuito a spingere molti artisti alla ricerca di ciò che sfuggiva alla visione oggettiva del reale ossia a ciò che si sottraesse ad un fatto figurativo. L’astrattismo, quindi, lungi dall’essere un semplice movimento, ha dato l’avvio ad una nuova fase nella storia della pittura e della scultura.
Precursori: Kandinsky, Picabia, Mondrian. Vedi anche astrazione geometrica.