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Doratura Applicazione dell'oro in lamina o in polvere su supporti diversi, quali muro, legno, pergamena, cuoio, carta, ecc. Si distinguono sostanzialmente due tipi di doratura: a bolo e a missione (o a mordente). Nella doratura a bolo la foglia d'oro si fissa al supporto ricoprendolo con una terra grassa (bolo o terra d'Armenia dalla colorazione rossastra) che aderisce alla lamina metallica mediante l'applicazione di una sostanza proteica, da cui deriva anche la dizione di doratura a guazzo. La doratura a missione (o a mordente) č invece eseguita spalmando il supporto con una vernice resinosa (missione) sulla quale viene steso l'oro in lamina o in polvere (in questo caso detta anche doratura a conchiglia dal contenitore in cui era conservato l'oro). L'oro utilizzato non era sempre puro (oro fino o oro di Gubbio). Cennini cita ad es. l'oro di mittā costituito da un sottilissimo strato d'oro sovrapposto ad una lamina di stagno o d'argento. L'uso di lamine di stagno o d'argento ha presumibilmente dato origine alla doratura a mecca in cui la lamina metallica (non d'oro) veniva ricoperta con una vernice giallo-dorata per simulare il metallo prezioso. Infine la dizione di doratura a pastiglia viene utilizzata per le decorazioni a rilievo in gesso, dorate a guazzo.
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